di Leonardo da Vinci 1478*-2004**    
interpretazioni
 
 
 
 
interpretazioni.
 
Carlo Pedretti (1975 e 1996)
 
- 1.588 Kb -
- 1.588 Kb -
- 2.149 Kb -
[clicca per ingrandire]
Le due principali pubblicazioni nelle quali Pedretti si è occupato del folio 812r (296va) del Codice Atlantico, interpretandolo come studio per un carro automotore e confermandone una datazione intorno al 1478, sono la XV Lettura Vinciana del 15 aprile 1975 (Eccetera: perché la minestra si fredda (p. 13, nota 9) e una ‘chiosa’ incorporata nell’Appendice al saggio di Mark E. Rosheim del 1996 (Leonardo’s lost robot pp. 109-10, nota 6). Fra questi due estremi cronologici si collocano le note sull’”automobile” in Leonardo architetto (Milano, 1978, con numerose edizioni successive in varie lingue), p. 320, fig. 504; il catalogo dei fogli del Codice Atlantico dopo il restauro (The Codex Atlanticus of Leonardo da Vinci del 1978, v., in particolare vol. 2, p. 125-126); la nota di cronaca, Leonardo’s Robot, (pp. 273-274); e il volume Leonardo. Le macchine del 1999 (p. 81).
Nella pubblicazione del 1975 il disegno del carro automotore è menzionato nel commento a un foglio inedito (Firenze, Uffizi, GDS, 4085 A) con copie del primo Cinquecento di studi di tecnologia di Leonardo del periodo giovanile, compresi quelli oggi conservati e in parte mutilati nella Staatliche Graphische Sammlung di Monaco di Baviera. Due di quelli di cui non si conservano gli originali sono riferibili, secondo Pedretti al progetto di carro automotore nel Codice Atlantico: “Due disegni rappresentano in pianta il meccanismo a molle del ben noto carro semovente nel Codice Atlantico, fol. 812r del 1478 circa, la cosiddetta «automobile» di Leonardo, che probabilmente non era altro che un carro per feste azionato da molle e destinato a percorrere brevi tragitti, come da un punto a un altro di una piazza”. Al problema della forza motrice del veicolo sono dedicate le riflessioni di Carlo Pedretti riportate da Mark Rosheim (Leonardo’s lost robot) nel 1996 a proposito del foglio degli Uffizi: “Carlo Pedretti has suggested to me that this early copy may be the key to explain Leonardo’s intention of using the springs for programmable control not motive power for the two large toothed wheels hinted at in the upper drawings of CA, f. 812r. He believes that motive power is provided by coiled springs inside the tambours (lightly indicated at the center of the toothed wheet in the ground plan on the same Codex Atlanticus sheet)…”.