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L’obelisco vaticano

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I progetti quattrocenteschi

Alla meta del Quattrocento Nicolo V concepi l?idea di spostare dinanzi alla facciata di San Pietro l?obelisco egizio originariamente posto sul fianco sinistro della basilica.

Nel progetto, ripreso da Paolo II nel 1471 e da Sisto IV nel 1473 e infine accantonato, risulta coinvolto l?ingegnere e architetto bolognese Aristotele Fioravanti. Attorno al 1451 Fioravanti aveva trasportato alcune grandi colonne destinate al nuovo coro di San Pietro, e nel 1455 traslera una torre campanaria a Bologna utilizzando probabilmente un meccanismo a vite, come sembrano suggerire alcuni disegni di poco posteriori.

L?eco di queste imprese e registrata nei dispositivi per spostare obelischi, colonne monolitiche e piramidi che si trovano in numerosi codici di macchine quattro-cinquecenteschi.

Lo spostamento dell?obelisco

Allo spostamento dell?obelisco vaticano si torno a pensare alla fine del Cinquecento. Sisto V indisse a questo scopo un concorso nel 1585, che fu vinto da Domenico Fontana.

Lo spostamento del monolite, alto oltre 30 metri e pesante quasi 300 tonnellate, fu realizzato nel 1591, in tre fasi nello spazio di circa cinque mesi, coinvolgendo ben novecento persone e centoquaranta cavalli.

Nella prima fase l?obelisco, appeso per mezzo di corde ad un?enorme incastellatura lignea, venne adagiato sopra un carrello scorrevole su cilindri. Nella seconda fase il carrello fu trainato per mezzo di argani su di un argine di terra. Infine l?obelisco venne eretto usando lo stesso castello servito per adagiarlo.

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