L'attrazione esercitata dalla calamita naturale sul ferro era conosciuta fin dall'antichità. Dagli effetti prodotti sull'ago magnetizzato dal magnetismo terrestre derivò la bussola, notevole ausilio alla navigazione, che era già nota nel XIII secolo. Alla fine del XVI secolo fu scoperta l'inclinazione magnetica, cioè la componente verticale del campo magnetico terrestre. William Gilbert nell'opera De Magnete inaugurò una nuova stagione negli studi sul magnetismo e sui fenomeni elettrici. Ciò contribuì a rendere assai ricercati i grandi magneti permanenti, che permettevano di compiere interessanti e sorprendenti esperienze. Successivamente, furono migliorati i sistemi per magnetizzare artificialmente le barre di ferro, mentre le indagini e le misure sul magnetismo terrestre, importantissime per la navigazione, divennero sempre più sistematiche e sofisticate. Nell'Ottocento, con l'invenzione degli elettromagneti, assai più efficaci delle calamite naturali, furono scoperti aspetti diversi delle caratteristiche magnetiche della materia, mentre i fenomeni del magnetismo e dell'elettricità venivano riuniti e inquadrati nell'ambito più generale delle teorie elettromagnetiche.
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