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Acquedotto "I Bottini"

La rapida crescita demografica di cui fu protagonista Siena a partire dal secolo XII acuì l'esigenza di un efficiente rifornimento idrico per la popolazione. A questa affannosa ricerca d'acqua, testimoniata dai documenti già nel 1176, si fece fronte con un sistema di gallerie, dette "bottini", che, con una rete di oltre 25 chilometri, si snodano nel sottosuolo della città. Questo sistema idraulico, realizzato progressivamente tra Medioevo e Rinascimento, era in grado di rifornire d'acqua, anche nei periodi di siccità, le oltre cinquanta fonti e i cinque pozzi pubblici esistenti.

L'opera, dettata soprattutto dalla necessità di garantire l'approvvigionamento idrico ad una tra le zone più povere di acque della Toscana, vide l'impegno di famosi ingegneri senesi come Mariano di Iacopo, detto il Taccola, e Francesco di Giorgio che lasciarono nei loro trattati la testimonianza di una vera e propria abilità tecnologica locale. In questi testi manoscritti sono registrati con precisione non solo le tecniche e gli strumenti impiegati per la realizzazione della rete dei bottini, ma anche progetti più o meno fantasiosi di ingegneria idraulica: dispositivi per consentire all'uomo di galleggiare senza sforzo in acqua o di rimanervi immerso a lungo, apparati per sollevare e addurre le acque, progetti di canalizzazione e di sbarramento fluviale.

Per consentire l'efficace funzionamento della rete idrica era, e continua ad essere, necessaria un'attenta e quotidiana manutenzione affidata in origine ad un "operaio", compito che nel 1469 e nel 1492 fu svolto dallo stesso Francesco di Giorgio. A lui, inoltre, fu affidato il progetto di aumentare la portata d'acqua alla fonte di piazza del Campo (Fontegaia) immettendovi il bottino di Fonte Nuova.

Chi visita Siena può ammirare le numerosissime fonti, concepite come stupende strutture architettoniche, decorate da celebri artisti e alimentate tutte, ancora oggi, dai bottini. E può anche visitare una Siena sotterranea, che mantiene le tracce delle trasformazioni della città, gli ampliamenti delle condutture, il riferimento delle contrade alle quali l'acqua arrivava, fino ai numeri civici delle abitazioni.

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Scheda a cura di Antonella Gozzoli

Data aggiornamento 22/gen/2008