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Museo di Storia Naturale di Firenze - Orto Botanico 'Giardino dei Semplici'

L'Orto Botanico di Firenze, denominato "Giardino dei Semplici" perché nato come orto di piante medicinali, fu completato il primo dicembre 1545 sotto Cosimo I de' Medici. È il terzo al mondo per antichità. Circa due anni prima, lo stesso Cosimo aveva fondato il Giardino Botanico di Pisa, primo esempio di Orto Botanico universitario. I lavori per i due orti furono diretti dal celebre botanico imolese Luca Ghini. Il Giardino conobbe un periodo di grande splendore sul finire del secolo sotto la direzione di Giuseppe Casabona, che lo arricchì di molte piante rare. Nel corso del secolo XVII, l'attività di Paolo Boccone e di altri botanici e giardinieri consentì al Giardino una certa autonomia, nonostante che l'Orto botanico di Santa Maria Nuova e l'Orto botanico di Pisa svolgessero un ruolo scientifico di maggiore rilevanza. Il periodo migliore per l'Orto fiorentino iniziò nel 1718 quando, per volontà di Cosimo III, fu affidato alla direzione di Pier Antonio Micheli, fondatore della micologia (studio dei funghi) e descrittore di numerose specie botaniche, e alle cure della Società Botanica Fiorentina, prima accademia botanica europea istituita nel 1716. In questi anni il Giardino incrementò le collezioni, che si arricchirono di piante – non solo medicinali – così da renderlo famoso in tutto il mondo. Il giardino mostrava un'impronta di modernità, iniziando a diversificare lo studio della botanica da quello della medicina, discipline allora strettamente legate l'una all'altra. Alla morte del Micheli, nel 1737, successe Giovanni Targioni Tozzetti e quindi Saverio Manetti. Quest'ultimo, nel 1746, ebbe il grande merito di pubblicare per primo un indice dei semi (Index seminum) provenienti dalle piante dell'Orto, con lo scopo precipuo di favorirne lo scambio con gli altri orti botanici italiani e stranieri. Nel 1783, in seguito alla fusione della Società Botanica Fiorentina con l'Accademia dei Georgofili, il Giardino passò alle dipendenze dell'Accademia cambiando notevolmente la propria struttura interna, che fu semplificata e razionalizzata per far posto alle colture di piante agrarie e da frutto. Nel 1880, sotto la direzione di Teodoro Caruel, furono costruite alcune grandi serre, ancora oggi in uso. Ormai l'Orto era una istituzione di alto livello culturale tanto che, nel 1905, venne realizzato il progetto di riunire l'Istituto Botanico, fondato da Filippo Parlatore nel Museo di via Romana, al Giardino dei Semplici. Nell'ultimo secolo, l'Orto visse insieme alla città di Firenze momenti di splendore alternati a periodi ed episodi tragici, come le guerre, pur aumentando costantemente la propria impronta scientifica e riaffermando la propria importanza nel panorama culturale fiorentino e italiano.

Nelle serre calde, tra le più grandi d'Italia, sono state riunite alcune piante tropicali, usate da tempi immemorabili, da cui ancora oggi si estraggono prodotti medicinali e alimentari di grandissima importanza, come il caffè, il cacao, il cotone, il pepe.

Giunti alla vasca centrale, dando le spalle all'ingresso dell'Orto, in fondo a sinistra si vede una nicchia di marmo con un busto del secolo XVIII che raffigura Esculapio, un semidio greco protettore delle arti mediche. A destra del busto di Esculapio, si trova la pianta più antica dell'Orto, il tasso (Taxus baccata), conifera estremamente velenosa, piantata nel 1720 da Pier Antonio Micheli. Lo splendido esemplare maschile di Tasso è iscritto nell'elenco degli alberi monumentali del Comune di Firenze.

Negli ultimi anni l'attività dell'Orto ha compreso anche l'allestimento di mostre tematiche: nel 2002 sulle piante della tradizione medicinale toscana e sulle orchidee, nel 2003 sulla pittura botanica.

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Scheda a cura di Graziano Magrini

Data aggiornamento 26/mar/2008