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Con i primi filosofi, attivi nella fascia costiera dell’Asia Minore tra il VI e il V secolo a.C., la civiltà ellenica pose le basi per la nascita dell’astronomia scientifica. Le storie mitiche relative al Sole, alla Luna e ai corpi celesti lasciarono il posto alle speculazioni sulla costituzione e sul funzionamento del cosmo. Impegnati nella ricerca del principio unico all’origine di tutta la materia, i filosofi greci svilupparono riflessioni capaci di fornire risposte alla varietà dei fenomeni osservati. A Pitagora e alla sua cerchia (V secolo a.C.) viene riconosciuto il primato nell’aver concepito la sfericità del cosmo e la regolarità dei moti circolari dei corpi celesti. Al disordine del principio viene opposto l’ordine del kosmos, che non può venire meno perché di origine divina. Mantenendo il fondamentale assunto della sfericità dell’universo e della regolarità dei moti circolari, la civiltà greca, con Platone, Eudosso e Aristotele, elaborò schemi destinati a esercitare una profonda influenza sugli sviluppi successivi dell’astronomia.