Costruzione del pavimento a scacchiera |
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Per scorciare un pavimento a scacchiera, Piero della Francesca usa il metodo dell’intersezione della piramide visiva solo al fine di delimitarne i contorni. Poi procede sfruttando le proprietà geometriche delle figure. Disegna dapprima il quadro in veduta frontale e considera il bordo sinistro come la rappresentazione del quadro di profilo. Poi stabilisce la distanza dell’occhio dal quadro, ne determina l’altezza, e traccia la linea dell’orizzonte per individuare sul quadro la posizione del punto di fuga centrale. Al punto di fuga fa quindi convergere due rette provenienti dalle estremità della linea di terra, ottenendo la direzione dei lati in scorcio, e traccia il raggio visivo procedente dall’occhio all’estremità più lontana della linea di terra per determinare all’intersezione con il quadro la riduzione prospettica del limite posteriore del pavimento. Per suddividere il pavimento in piastrelle quadrate, Piero divide la linea di terra, ovvero il bordo anteriore del pavimento, in un certo numero di parti uguali, poi divide nello stesso numero di parti il bordo posteriore e unisce i punti corrispondenti, ottenendo in questo modo il disegno delle rette teoricamente ortogonali al quadro. Se si prolungassero queste rette, esse andrebbero a convergere tutte al punto di fuga centrale. Per disegnare le rette parallele al quadro, Piero costruisce sotto la linea di terra la configurazione planimetrica del pavimento, e traccia una diagonale che riporta anche sul pavimento scorciato. Considerando che le proprietà geometriche delle figure si mantengono inalterate anche nella deformazione prospettica, Piero conclude che le rette parallele al quadro devono passare per i punti di intersezione della diagonale con le rette recedenti in profondità, esattamente come avviene nel disegno planimetrico. |
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