Paolo Galluzzi
Direttore, Istituto e Museo di Storia della Scienza
L'esistenza in Toscana di ingenti giacimenti di beni culturali
scientifici è nota da tempo e riflette specularmente il rilievo
che le attività di ricerca, gli sforzi di innovazione e le
iniziative di diffusione della cultura scientifica hanno assunto
storicamente in questo territorio.
Questo eccezionale patrimonio ha tuttavia ricevuto assai minore
attenzione dei beni culturali di tipo artistico e architettonico.
È rimasto infatti a lungo, e tuttora resta, una risorsa in
larga misura da valorizzare e soprattutto un grande potenziale da
esibire a testimonianza delle benemerenze che la nostra regione
può vantare nello sviluppo di riflessioni e modelli originali
in molteplici settori delle attività culturali.
Per questo motivo, l'iniziativa assunta dalla Regione Toscana di
avviare un censimento puntuale delle collezioni scientifiche riveste
grandissima importanza.
L'Istituto e Museo di Storia della Scienza ha raccolto con convinzione
l'invito della Regione a coordinare il censimento e ad impostarne
il metodo. Nella realizzazione del censimento, oltre che della collaborazione
dei responsabili degli enti sottoposti a indagine, ci siamo avvalsi
del competente supporto di Mara Miniati, Laura Manetti, Carlo Alberto
Segnini, Francesca Vannozzi e Carlo Triarico. Marco Berni, Monica
Tassi e Leonardo Curioni hanno realizzato le pagine web che presentano
i risultati del censimento. Certamente il lavoro non sarebbe stato
possibile senza la preziosa collaborazione delle istituzioni censite,
alle quali va il più sentito ringraziamento.
Il progetto rappresenta un tangibile passo in avanti per garantire
la tutela di questo patrimonio e per avviare, in concerto con tutte
le istituzioni competenti, un'azione di valorizzazione dalla quale
deriveranno effetti benefici per l'immagine della nostra regione,
per la crescita del senso di appartenenza dei suoi cittadini e per
l'affermazione di un concetto di cultura che doverosamente includa
i contenuti, i metodi, i protagonisti e gli episodi delle scienze
e delle tecniche.
Vengono qui presentati i risultati dell’indagine, che ha investito
tutte le province toscane, facendo emergere oltre 350 nuclei significativi
di collezione, conservati presso 240 istituzioni. Si tratta di un
meta-museo dalle suggestioni variegate e straordinarie, di un deposito
di memorie ‘vive’, che parlano delle nostre tradizioni,
aspirazioni e vocazioni in termini affatto diversi dalla monocorde
insistenza sui retaggi dell'arte, che si è venuta imponendo
nelle nostre città attraverso il fenomeno sempre più
invasivo del turismo di massa.
La riscoperta di questo patrimonio assume dunque il valore simbolico
del riscatto di una parte considerevole dell'identità regionale
e postula la necessità di un impegno convinto perché
si proceda alla sua valorizzazione.
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