Il metodo
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 Censimento delle Collezioni Scientifiche in Toscana - Aprile 2003

 

 

Laura Manetti
Istituto e Museo di Storia della Scienza

Il progetto di censimento delle collezioni scientifiche toscane ha richiesto l’individuazione di un metodo che permettesse la raccolta di dati significativi e la loro successiva interpretazione ed elaborazione.

L’acquisizione dei dati è stata affidata ad un gruppo di rilevatori, coordinati dal Centro Universitario per la Tutela e la Valorizzazione dell'Antico Patrimonio Scientifico Senese (CUTVAP) dell’Università di Siena, per le province di Arezzo, Grosseto e Siena, dalla Domus Galilaeana di Pisa, per le province di Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa, e dall’Istituto e Museo di Storia della Scienza, per le province di Firenze, Pistoia e Prato.

I rilevatori hanno compiuto sopralluoghi diretti, intervistando i responsabili degli enti e visitando le collezioni. Per le rilevazioni è stato utilizzato un apposito tracciato informatico, progettato e realizzato dall’Istituto e Museo di Storia della Scienza, in modo da documentare la storia degli enti, le attività scientifiche e i servizi offerti al pubblico, così come le vicende legate alla formazione delle collezioni, lo stato di conservazione e le modalità di gestione del patrimonio. Il tracciato permette inoltre di registrare la presenza di archivi e biblioteche, di materiali iconografici, di prodotti multimediali e di laboratori.

I dati rilevati testimoniano la straordinaria ricchezza qualitativa e quantitativa del patrimonio storico scientifico del territorio toscano: sono state censite infatti oltre 350 raccolte, conservate in 240 istituzioni.

È significativa la notevole varietà tipologica degli enti: vere e proprie strutture museali, dipartimenti universitari, scuole, istituti di ricerca, enti religiosi, istituzioni sanitarie. Una realtà relativamente recente emersa dal censimento è la diffusione dei parchi scientifici e dei musei del territorio, che valorizzano risorse locali spesso trascurate e misconosciute.

Risulta evidente inoltre la grande eterogeneità delle collezioni: strumenti astronomici e matematici, raccolte farmaceutiche e di strumenti chirurgici, collezioni naturalistiche, modelli didattici, raccolte etnografiche e di attrezzi da lavoro, testimonianze di storia aziendale e industriale.

La disponibilità di informazioni su questo ingente patrimonio e la possibilità di operare valutazioni quantitative grazie a una banca dati informatizzata costituiscono così un’indispensabile risorsa per le ricerche storico scientifiche.

 

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