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In data 23 settembre 1624 Galileo invia un suo microscopio all’amico Federico Cesi a Roma. Lo scienziato pisano si trovava a Bellosguardo, presso Firenze. Nella lettera di accompagnamento, oltre ad alcune utili note tecniche, osservava: «Io ho contemplato moltissimi animali con infinita ammirazione: tra i quali la pulce è orribilissima, la zanzara e la tignuola sono bellissime; ... ».

La microfotografia, ottenuta con il microscopio galileiano n. 3429 dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, riproduce proprio un frammento della testa di una «tignuola».

 
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