Paolo Galluzzi
Direttore, Istituto e Museo di Storia della Scienza
I musei di Firenze e del territorio circostante rappresentano un
plesso di eccellenza a scala internazionale. Il numero dei centri
museali, la dimensione dell'utenza coinvolta, la capacità
di attrazione su un turismo sempre più socialmente e geograficamente
diversificato costituiscono indiscutibili punti di forza. A chi
osservi da vicino la configurazione complessiva dell'offerta museale
fiorentina, non può tuttavia sfuggire che essa non rappresenta
in maniera adeguata la varietà di illustri tradizioni che
hanno reso emblematiche nel mondo le vicende storiche della nostra
città per il contributo offerto in molteplici aree del sapere,
nonché per l'elaborazione di efficaci modelli di produzione
della ricchezza e di organizzazione della società.
L'offerta museale risulta infatti oggi fortemente sbilanciata sulle
tradizioni, peraltro illustrissime, della nostra città nel
settore delle arti visive. Viceversa, le altrettanto rilevanti tradizioni
tecnico-scientifiche non hanno avuto il privilegio di un'analoga
valorizzazione. Eppure, queste tradizioni hanno alimentato nel tempo
la formazione di cospicue collezioni, ricche di oggetti di grande
pregio anche estetico. Esse formano nel loro insieme un patrimonio
che va considerato unico sul piano nazionale e internazionale. La
valorizzazione di queste risorse contribuirebbe ad arricchire in
maniera estremamente significativa l'immagine stessa di Firenze,
che oggi viene percepita come un centro di assoluta eccellenza solo
nel settore delle arti visive e dell'architettura, peraltro circoscritto
a una breve stagione storica (tra Medioevo, Rinascimento e gli esordi
dell'Età Barocca).
Per procedere in questa direzione è necessario, anzitutto,
disporre di dati aggiornati sulla consistenza e sullo stato di conservazione
delle collezioni tecnico-scientifiche, valutare l'impatto economico
e le benefiche ricadute culturali di un'efficace azione di valorizzazione,
studiare forme di integrazione, programmazione e promozione comune,
sviluppare servizi condivisi e, infine, incrementare l'interscambio
e la collaborazione tra i musei scientifici e i centri più
avanzati del sistema ricerca metropolitano.
Tenuto conto della forte frammentazione attuale di questo patrimonio,
è indispensabile perseguire l'obbiettivo di un'integrazione
"a rete", che consenta di emettere segnali di sistema
sufficientemente incisivi, rispettando nel contempo tradizioni e
vocazioni originarie, che costituiscono un valore e un tratto di
identità da salvaguardare.
Da queste valutazioni e premesse è partito lo Studio di Fattibilità
per la Rete dei Musei Scientifici di Firenze. L'ipotesi che abbiamo
perseguito è quella di analizzare e definire gli strumenti
fondamentali per simulare gli effetti della messa in rete di 16
diverse istituzioni, accomunate dalla vocazione per la diffusione
della cultura scientifica e dotate tutte di un patrimonio di beni
e risorse culturali capaci di contribuire a caratterizzare l'immagine
di Firenze non solo come città d'arte, ma anche come centro
di eccellenza per la cultura scientifica.
In questa fase sono stati privilegiati gli enti dotati di collezioni
di carattere prevalentemente tecnico-scientifico. Si è tuttavia
consapevoli che altre strutture museali fiorentine, attive in aree
disciplinari diverse, svolgono attività o presentano materiali
d'interesse per l'istituenda rete, che andrà, dunque, concepita
come aperta a ulteriori integrazioni nel contesto di un'organizzazione
sistemica dell'intero plesso museale metropolitano. Si pensi, ad
esempio, alle attività innovative svolte negli ultimi anni
dal Museo dei Ragazzi; oppure al Museo Alinari, che intende allestire
una sezione sull'evoluzione delle tecniche fotografiche; o, ancora,
alle importanti collezioni scientifiche conservate nel Museo Bardini,
al Bargello, allo Stibbert, al Museo Archeologico, ecc.
In prospettiva, la rete dovrà anche creare centri di servizio
capaci di progettare e realizzare mostre, prodotti multimediali
e di sviluppare efficaci proposte formative per il mondo della scuola.
Infine, la rete, attualmente formata solo da istituzioni dotate
di collezioni storiche, dovrà arricchirsi di un centro nel
quale i complessi fenomeni delle scienze e delle tecniche contemporanee
vengano presentati in maniera interattiva, con metodi immersivi,
sul modello dei science centers.
Per rendere più concreta la "simulazione" della
rete, è stata riservata attenzione particolare allo sviluppo
di un progetto grafico, realizzato da RovaiWeber Design, che si
articola, partendo dal logo, attraverso la segnaletica, fino alle
pagine web della istituenda rete museale.
Altrettanto accurata è l'indagine di marketing territoriale
realizzata dal Prof. Guercini e dai suoi collaboratori. Essa offre
elementi tangibili per valutare l'impatto dell'auspicata azione
di valorizzazione sul tessuto culturale e sull'indotto economico
della Città.
Tutte le 16 istituzioni considerate dallo Studio di Fattibilità
hanno contribuito con entusiasmo alla realizzazione del progetto.
Come è logico fare, trattandosi di un progetto di rete, i
risultati dello Studio sono consultabili dal pubblico su Internet
(http://brunelleschi.imss.fi.it/firenzescienza).
L'auspicio è che questa ricerca possa segnare l'avvio di
un processo concreto di valorizzazione che consenta di conferire
adeguato riconoscimento al valore dell'universo di oggetti, di idee
innovative e di figure eccezionali evocato dal tema Firenze Scienza.
Per conseguire questo obbiettivo è indispensabile investire
risorse nella qualificazione degli allestimenti dei poli museali
e nell'attuazione di concrete iniziative di promozione. Vanno inoltre
individuati spazi adeguati per consentire l'integrazione fisica
di nuclei omogenei di collezione, in modo da garantire le condizioni
per una gestione sostenibile della rete. Va registrata con soddisfazione
l'opportuna evidenziazione dell'obbiettivo della valorizzazione
complessiva dei musei scientifici fiorentini nei Materiali del Progetto
Strategico per l'area metropolitana. In termini operativi pare tuttavia
necessario, nel breve periodo, dare soluzione a due esigenze centrali:
l'individuazione di una sede idonea per aggregare le sezioni oggi
isolate dei musei universitari; e la messa a disposizione di spazi
che permettano di sviluppare la strategia di collaborazione programmatica
tra Istituto e Museo di Storia della Scienza e Fondazione Scienza
e Tecnica, con la significativa partecipazione dell'Osservatorio
Astrofisico di Arcetri e di altre prestigiose istituzioni di ricerca.
La soluzione di questi problemi innescherà un processo virtuoso
di collaborazione tra istituzioni museali, strutture di alta formazione
e centri avanzati di ricerca scientifica. Uno dei benefici che scaturirà
da questa alleanza strategica sarà il rafforzamento e la
qualificazione delle iniziative per la diffusione della cultura
scientifica, un bisogno sempre più avvertito nella società
contemporanea.
Lo Studio di Fattibilità è stato promosso e sostenuto
dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e coordinato dall'Istituto
e Museo di Storia della Scienza. Nelle diverse fasi della sua realizzazione
hanno offerto preziosa collaborazione e costante consiglio Curzio
Cipriani, Marco Geddes, Mara Miniati e Carlo Triarico. Le pagine
web sono state realizzate da Marco Berni, Leonardo Curioni e Monica
Tassi.
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