L'aspetto piu innovativo del contributo tecnologico di Leonardo e l'analisi alla quale sottomette gli organi delle macchine nei suoi studi a far data dall'ultimo decennio del Quattrocento. Per il primo egli considera la macchina non come un insieme indivisibile, ma come il risultato dell'assemblaggio di una serie di dispositivi. Egli comprende cosi che l'infinita varieta delle macchine risulta dalle molteplici combinazioni possibili di un numero finito di meccanismi, che egli definisce "elementi macchinali". Leonardo progetta di dedicare agli "elementi macchinali" un intero trattato, nel quale si propone di scomporre le macchine nei loro 'organi' fondamentali, studiandone con metodi quantitativi le caratteristiche e le variazioni di rendimento. Tali organi vengono 'espiantati' dalle macchine e raffigurati isolati dal resto dei dispositivi ai quali sono collegati.
Negli stessi anni, Leonardo applica questo metodo allo studio del corpo umano, i cui organi egli considera come dispositivi meccanici di grande perfezione.
La sua visione dell'anatomia delle macchine e dell'uomo trovo espressione in una serie di disegni magistrali che segnano la nascita della moderna illustrazione scientifica.
Qui si dimostra la natura della vite e come ella debba piuttosto essere adoperata in tirare che in spingere; e com'ella fa piu forza a essere semplice che doppia, e sottile che grossa, essendo mossa da pari lunghezza di leva e da pari forza. E si fara un poco di discorso in quanti modi si puo adoperare, e quanti tipi si possono fare di viti senza fine; e in che modo la vite senza fine s'accompagni colle rote dentate... E si dira della natura delle sue madri. E si dira delle viti retrose e delle viti che per un medesimo tirare spingano e tirano il peso, e di viti che per una solta volta che se le dia, fara spostare la sua madre molte delle sue volte circulari... E si dira in che modo si debbono fare e del modo di metterle in opera...
E tali strumenti si figureranno in gran parte senza le loro armadure, o altra cosa che avessi a impedire l'occhio di quello che le studia. Poi si dira delle differenze che si trova tra la leva di continua forza nella sua operazione, cioe la rota, e la leva di varia potenza, cioe la diritta. E perche l'una e migliore che l'altra, e perche l'altra e piu breve e comoda che la prima. E si trattera della rota del ritegno e del suo servitore. E della rota dell'aumentazione, e dell'empito dei moti, e natura di poli e lor consumamento. E delle corde e taglie e argani, e rulli.
Introduzione al Trattato degli elementi macchinali, Codice di Madrid I, c. 82r.
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