Nel 1877, Maximilian Curtze scoprì nella Biblioteca Imperiale di Vienna un sunto manoscritto di sei pagine del sistema copernicano intitolato Nicolai Copernici de hypothesibus motuum coelestium a se constitutis commentariolus. Pochi anni piu tardi, un'altra copia fu rinvenuta a Stoccolma e, una trentina di anni fa, una terza ad Aberdeen, in Scozia. Nessuno dei tre esemplari e di pugno di Copernico.Il Commentariolus non è datato ma, negli anni `20 del XX secolo, Ludwik A. Birkenmajer scoprì, nell'inventario della biblioteca personale di Matthew di Miechow (1457-1523), una voce che recita: 'Un manoscritto di sei fogli di un autore che asserisce che la Terra si muove e il Sole sta fermo'. Non v'è dubbio che l'annotazione si riferisca al Commentariolus e, poiché l'inventario è datato 1 maggio 1514, esso non può essere stato scritto dopo tale data. Nel 1539, un giovane protestante, professore di matematica all'Università di Wittenbreg, raggiunse Copernico a Frombork e ne divenne discepolo. Si trattava di Retico che, pochi mesi dopo, scrisse una breve esposizione del sistema di Copernico, intitolata Narratio prima, e pubblicata anonima a Danzica nel 1540. Una seconda edizione fu pubblicata a Basilea l'anno seguente.
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