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Lucchesia - Mura di Lucca

Filettole

Con "Filetto", Leonardo indica il castello di Filettole in comune di Vecchiano nella carta RL 12683 di Windsor e lo menziona nel Codice Atlantico (f. 305r).

Lucca

La città, fra i centri di maggiore interesse storico artistico della Toscana, è raffigurata nelle carte di Windsor 12683 e 12685, e segnalata nel Codice Atlantico (ff. 127 r e 305r). Leonardo la menziona già attorno al 1487 nel foglio 64r del Ms. B, nel quale disegna alcuni schemi di paratie destinate, secondo un progetto di Brunelleschi, ad allagare la città. Anche se mancano documenti certi, è assai probabile che Leonardo si sia recato a Lucca, dove avrebbe avuto modo di visitare celebri edifici come il Duomo. Qui si conservavano capolavori d'arte come la tomba di Ilaria del Carretto di Jacopo della Quercia oltre a magistrali opere di contemporanei quali il Tempietto di Matteo Civitali e la pala d'altare di Domenico Ghirlandaio. Non è forse un caso che a Lucca e nei dintorni si segnalino, in epoca successiva, numerose opere di seguaci leonardeschi i cui soggetti spaziano dai Cenacoli alla Maddalena.

Molina di Quosa

Con "Molina", Leonardo indica Molina di Quosa, in comune di San Giuliano Terme, nella Val di Serchio.

Santa Maria in Castello

Come punto di riferimento nella Valle del Serchio, sulla riva destra del fiume, sopra uno sperone roccioso sovrastante Vecchiano, dal lato opposto di Pontasserchio, Leonardo raffigura e indica la chiesa di Santa Maria in Castello nella carta RL 12683 di Windsor e la menziona nel Codice Atlantico (f. 305r).

Serchio

Leonardo indica più volte il fiume Serchio che attraversa i comuni di Bagni di Lucca, Barga, Camporgiano, Capannori, Castelnuovo di Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fosciadora, Gallicano, Lucca, Molazzana, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, San Giuliano Terme, Vecchiano. Lo evidenzia nelle carte di Windsor 12683 (in posizione prossima a Bocca di Serchio) e 12277, nel Codice Atlantico (f. 305r) e nel Codice di Madrid II (f. 52v).

A cura di
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato
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