A partire dal 1503 Leonardo si dedica al prestigioso incarico ricevuto dalla Repubblica fiorentina di decorare una parete della sala del Gran Consiglio in Palazzo Vecchio, rappresentando la vittoria del 1440 sui Milanesi ad Anghiari. La monumentale decorazione pittorica, rimasta incompiuta e ricoperta nel 1563 dagli affreschi vasariani, viene qui ricostruita attraverso una selezione eccezionale di disegni autografi e di copie pittoriche, grafiche e scultoree realizzate da artisti contemporanei o delle generazioni immediatamente successive.
Gli studi preparatori di Leonardo documentano con straordinaria eloquenza la concezione estremamente innovativa della gigantesca pittura murale, illustrando con incredibile capacità espressiva il furore dei combattenti e lo scalpitio dei cavalli nel fragore della battaglia, "dove […] accadono infiniti scorciamenti […] de’ compositori di tal discordia, o vuoi dire pazzia bestialissima" (Libro di Pittura, § 173).
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