Tracciata sul lastricato prospiciente l’antico Palazzo dei Castellani, sede dell’ Istituto e Museo di Storia della Scienza, la meridiana segna il tempo vero locale per l’intero corso dell’anno, svolgendo anche una funzione calendariale. I segni zodiacali, in vetro verde-acqua, fiancheggiano la linea meridiana di travertino toscano che si estende per circa 15 m, dal marciapiede sul Lungarno, dove segna il solstizio d’estate, al portone d’ingresso del museo dove indica il solstizio d’inverno. Le linee orarie, che per ragioni di spazio mostrano le ore solo dalle 9.00 alle 15.00, formano una raggiera di sottili fasce di ottone compresa tra le curve solstiziali che delimitano il grande quadrante. Ad indicare l’ora è uno gnomone monumentale, una doppia stele di bronzo dell’altezza di 6 m che si innalza al centro di uno “specchio d’acqua”, sempre di vetro color verde-acqua, racchiuso da una rosa dei venti.

L’uso dei materiali è una evidente allusione ai quattro elementi, che insieme alle stagioni, indicate nella meridiana dal corso del sole, richiamano l’antica dottrina platonica delle corrispondenze tra microcosmo e macrocosmo, ovvero tra l’uomo e l’universo. L’effetto “acqua” del vetro richiama l’inverno e l’umore flemmatico, mentre la rosa dei venti che lo racchiude evoca la primavera e il temperamento sanguigno. La stele “solida” - specchio dell’autunno e dell’umore melanconico - cattura il “fuoco” dei raggi solari in un poliedro di vetro - immagine dell’estate e del temperamento collerico - la cui ombra indica le ore sul lastricato della piazza.

Diversamente da ogni altro orologio solare, al calare del sole la meridiana continua a dare spettacolo di sé. Fonti di luce sotterranee trasformano i segni zodiacali in tracce luminose e lo gnomone in una sorta di luna-sole che splende anche di notte. Un fascio di luce imprigionato tra le due steli va ad illuminare la sfera poliedrica alla sommità dello gnomone che continua così a svolgere la sua funzione di segnale visivo nel paesaggio urbano fiorentino.