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Premi Nobel alla memoria
Amedeo Avogadro
chimica   

Amedeo Avogadro
Torino 1776 - 1856

Biografia

Laureatosi in Diritto Canonico nel 1796, iniziò a frequentare nel 1801 il corso di fisica sperimentale presso l'Università di Torino. Nominato nel 1804 socio corrispondente dell'Accademia delle Scienze, nel 1806 ottenne l'incarico di 'ripetitore' in Fisica presso il Collegio delle Provincie. Dal 1809 fu professore di Fisica e Matematica presso il Liceo di Vercelli, ove insegnò fino al 1819. Nel 1811 formulò l'ipotesi alla quale deve oggi la sua fama universale: volumi uguali di gas, a parità di temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di particelle. Fu titolare, dal 1820 fino ai moti del marzo 1821, della cattedra di Fisica Sublime all'Università di Torino. Ripristinata nel 1832, la cattedra venne affidata al celebre Cauchy, che la abbandonò circa un anno dopo. L'insegnamento fu così nuovamente assegnato ad Avogadro, il quale lo tenne fino al 1850. Nel corso della sua lunga carriera, propose idee originali sulla struttura dei dielettrici, sul comportamento degli acidi e degli alcali, sulle relazioni tra affinità chimica, elettricità e magnetismo, sui calori specifici dei gas, sulla capillarità. Consulente scientifico in materia di brevetti dell'Accademia delle Scienze (di cui fu membro effettivo dal 1819), analizzò numerosissime richieste di brevetto sulle questioni più disparate, dalle macchine per migliorare la filatura della seta ai torchi meccanici, dagli apparecchi aerostatici ai sottomarini ai battelli a vapore.

Motivazioni

Per aver sviluppato una legge fondamentale per la chimica e per la meccanica statistica e per aver consentito di convenire sulla realtà degli atomi.

Mirko

nessuno mai riuscirà a ricordare il suo famoso numero a memoria dunque che almeno sia ricordato per il premio nobel 'alla memoria'!

Silvia

Per le sue ricerche che hanno posto le basi per introdurre la definizione di molecola ed il concetto di valenza chimica. Per aver elaborato i primi dati da utilizzare come punto di partenza per concepire il sistema periodico degli elementi. Perchè fu capace di dedurre la sua famosa legge e stabilire l’esistenza, ma non il valore, del numero che porta il suo nome (che fu in seguito determinato da Loeschmidt) e che rappresenta il collegamento fra l’aspetto microscopico, particellare della materia e quello macroscopico, pratico, operativo della stessa. Per le sue ricerche sull’elettrochimica, la capillarità, la viscosità, la tensione di vapore, le relazioni fra proprietà fisiche e chimiche dei gas e sulle caratteristiche acide e basiche delle sostanze. Perché già una volta nella storia non si è riconosciuta e si è quasi dimenticata l’importanza ed il valore del suo lavoro scientifico.

Mirko

ha gettato le basi della matematica moderna..

Anonimo

Rappresenta un esempio evidente della capacità dell'intelligenza umana di inventare (e non scoprire) sulla base dell'osservazione di fenomeni naturali e l'uso di un corretto ragionamento logico un concetto (nel caso specifico quello di molecola) di cui successivamente si è avuto ampio modo di verificarne l'esistenza reale con l'evoluzione degli strumenti tecnici a disposizione per le rilevazioni. Aprendo così fondamentali interrogativi sulla psicologia del pensiero scientifico e le sue correlazioni con l'epistemologia, la gnoseologia e la stessa ontologia.

Arturo



 

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