BiografiaPoeta italiano, tra i maggiori dell'Ottocento. L'ingegno precocissimo del giovane Giacomo e la sua estrema sensibilità, frustrati dalla freddezza parentale, lo indussero ben presto a riversare tutta la sua passione sui libri della biblioteca paterna e ne fecero un fenomenale autodidatta, esperto in lingue classiche, ebraico, lingue moderne, storia, filosofia e filologia, nonché scienze naturali e astronomia. Nel 1816 avviene la conversione letteraria: Leopardi si dedica alla poesia, diventa amico di Pietro Giordani e progetta una fuga da Recanati, dove ormai non riesce più a vivere. In questi anni annota pensieri di ogni tipo nello Zibaldone (che raccoglierà scritti dal 1817 al 1832); scrive le canzoni patriottiche come All'Italia; un saggio di poetica, Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica, e tra il 1819 e il 1821 i primi idilli (tra cui L'infinito, La sera del dì di festa, Alla luna ) e varie canzoni. Il suo fisico è ormai minato e ha anche una grave malattia agli occhi che lo costringe a un riposo forzato. Nel 1822 finalmente esce da Recanati per recarsi a Roma, ma rimarrà deluso e annoiato dal clima di corruzione e di cultura reliquiaria che vi domina. Tornato a Recanati scrive quasi tutte le Operette morali (tra i più grandi esempi di prosa filosofica italiana). Tra il 1825 e il 1828 compie diversi viaggi tra Milano, Bologna e Firenze. Dal '21 al '27 c'è un quasi totale «silenzio poetico» che verrà rotto con la composizione de Il risorgimento e A Silvia e poi dei grandi idilli.Motivazioniper averci fatto conoscere la mera dolcezza della vita e l'amarezza delle disillusioniAnonimoUno dei pochi in grado di smascherare la presunta realtà.Davideper aver teorizzato una delle più grandi verità riguardante la misera condizione esistenzale del sistema uomo-natura baci.Anonimoun genio assoluto
AnonimoPer la sensibilità d'animo e la capacità di trasmetterla al mondoValentina
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