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Premi Nobel alla memoria
Joseph Priestley, Karl Scheele
chimica   

Joseph Priestley, Karl Scheele

Biografia

Chimico, teologo e filosofo britannico (Fieldhead 1733 - Northumberland 1804). Le sue prime ricerche furono nel campo dell'elettricità; nel 1767, incoraggiato da Benjamin Franklin, pubblicò la sua prima opera scientifica sull'argomento, dal titolo The History of Electricity. Nello stesso anno cominciò a interessarsi al comportamento dei gas, compiendo studi sperimentali innovativi. Priestley descrisse le proprietà di molti gas, tra i quali l'ammoniaca, l'ossido di azoto, l'anidride solforosa e l'ossido di carbonio. Nel 1774 isolò l'ossigeno e ne descrisse il ruolo nella combustione e nella respirazione. Tuttavia Priestley, difensore della teoria flogistica, chiamò l'ossigeno aria deflogisticata, non intendendo la vera natura del gas, che fu invece spiegata dal chimico francese Antoine Lavoisier. Seguace della teoria flogistica fu anche il chimico svedese Carl Wilhelm Scheele (Stralsund 1742 - Köping 1786), che isolò l'ossigeno indipendentemente da Priestley, chiamandolo aria di fuoco. A Scheele si deve la scoperta di cloro, bario, molibdeno, tungsteno, azoto e manganese. Preparò molti composti, tra i quali l'acido tartarico, l'arsina e il solfuro di idrogeno. Dimostrò che l'acido lattico era la componente acida del latte, e determinò le proprietà e la composizione.

Motivazioni

Per la scoperta dell’ossigeno. Priestley anche per aver messo a punto un sistema completamente nuovo per studiare i gas e per la scoperta di anidride carbonica e soda. Scheele anche per aver per primo isolato alcuni dei più comuni acidi organici (citrico, tartarico, malico, lattico, benzoico, ecc.) e la glicerina. Per gli studi sulle razioni chimiche prodotte dalla luce nei sali d’argento. Per la scoperta di cloro ed azoto e per aver favorito la scoperta del manganese.

Mirko

Priestley per le sue ricerche sui gas (riportati nel trattato “Observations on different kinds of air”) e sulla fotosintesi e per aver saputo esprimere come nessun altro, in poche parole, i limiti e la grandezza della scienza evidenziando il concetto che ogni scoperta scientifica genera più domande di quelle a cui da risposta affermando che: “Più grande è il cerchio di luce, più grande è il margine dell'oscurità entro cui il cerchio è confinato. Ma ciononostante, più luce facciamo, più grati dobbiamo essere, perché ciò significa che abbiamo un maggior orizzonte da contemplare. Col tempo i confini della luce si estenderanno ancor più; e dato che la Natura divina è infinita, possiamo attenderci un progresso senza fine nelle nostre indagini su di essa: una prospettiva sublime e insieme gloriosa”. Scheele perchè, avendo saputo combinare rigore sperimentale ed approccio sistematico nella classificazione dei fenomeni chimici, ha scoperto ed identificato un numero impressionante di minerali, sostanze chimiche ed elementi.

Mirko

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