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Poiché molti degli strumenti dell'armamentario chimico – matracci, storte, bottiglie, ecc. – appartenuto al Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Asburgo Lorena (1747-1792) erano stati gravemente danneggiati dall'alluvione di Firenze del 1966, e alcuni versavano ancora in cattive condizioni di conservazione, Daniele Angellotto della Experia S.r.l. di Firenze è stato incaricato di pulirli, restaurarli e, dove necessario, ricomporne con estrema pazienza i minuti frammenti. Il progetto di restauro, avviato a gennaio e destinato a protrarsi per un intero anno, coinvolge anche l'Opificio delle Pietre Dure, grazie all'attivazione di una apposita convenzione. Giancarlo Lanterna eseguirà infatti l'analisi chimica delle sostanze ancora presenti, anche soltanto in tracce, in molti contenitori di vetro. Sarà anche tentata, da parte della Soprintendenza Archeologica per la Toscana, un'analisi delle sezioni e delle linee di frattura di alcuni degli strumenti rotti. In particolare, Giuseppe Venturini si propone di trarne indicazioni sui metodi di fabbricazione seguiti dagli artigiani vetrari. |