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Acquedotto di Castiglione della Pescaia

I problemi di approvvigionamento idrico di Castiglione della Pescaia, soprattutto nel periodo estivo, furono una questione annosa alla quale fu tentato varie volte di dare soluzione. La situazione divenne più grave dopo il 1758, a seguito della costruzione delle saline nel territorio di Castiglione. Nel 1768 il gesuita Leonardo Ximenes, dopo aver effettuato una perizia, incaricò dei lavori l'impresa Carlo Ferrari di Lugano in Mugello.

Il progetto prevedeva la costruzione di un condotto murato, largo approssimativamente 60 centimetri e lungo circa 7 chilometri, dotato di pilastri, arcate, ponti e sfiatatoi. Oltre la presa d'acqua alla Fonte del Fico, furono previsti cinque bottini intermedi e la costruzione di vaschette di decantazione. Una tubatura in terracotta doveva essere collocata all'interno del condotto. Il percorso, che iniziava alla Fonte del Fico, proseguiva lungo il fosso della vallata omonima immerso nel bosco, detto appunto "dei Condotti", e, dopo aver attraversato con un ponte il Rio di San Guglielmo, in località Archi, e aver rifornito il Fontanile di Santa Maria, giungeva a Castiglione.

I lavori si prolungarono tanto che nel 1773, quando il condotto era giunto nei pressi di Santa Maria, iniziarono i primi contrasti tra la comunità e Ximenes. I Castiglionesi, con l'appoggio dell'Ufficio Fossi di Grosseto, volevano portare l'acqua davanti al vecchio magazzino del sale; Ximenes ottenne, invece, di poterla convogliare verso il porto e il magazzino di San Francesco, così da ottenere una maggiore pendenza. Nel 1781 l'acquedotto era già in pessime condizioni a causa della trascuratezza e dei danni provocati da coloro che rompevano le tubature per l'irrigazione dei campi. Nel 1788 fu restaurato dall'ingegnere Salvetti il quale apportò anche alcune modifiche, come la costruzione di un casino perpendicolare al condotto per il controllo delle acque e un'adeguata sfiatatura. In tale occasione fu, inoltre, incaricato della manutenzione un fontanaio. L'opera apparve un capolavoro di ingegneria idraulica tanto che, dopo la sostituzione della tubatura nel 1816, continuò a funzionare a lungo e oggi è ancora possibile ammirarne parte della struttura architettonica.

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Scheda a cura di Graziano Magrini

Data aggiornamento 12/mar/2008