logo Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Osservare con il telescopio di Galileo

4.2 - L'analisi delle prime osservazioni

Saturno tricorporeo (P. Gassendi, Opera Omnia, 1658) Osservazioni di Saturno (J. Hoewel, Selenographia, 1647) Osservazioni di Saturno (C. Huygens, Systema Saturnium, 1659) Immagini di Saturno con diversa risoluzione

Le immagini di un astro registrate da vari osservatori del passato possono essere confrontate con immagini elaborate elettronicamente per avere una risoluzione assegnata. In astronomia si intende per risoluzione l’angolo minimo - misurato in secondi d’arco - al di sotto del quale un dettaglio di un astro osservato al telescopio non è percepibile. Per intendersi, un secondo d’arco (1") corrisponde all’angolo sotteso dal diametro di una moneta da 1 euro posta a circa 4,5 chilometri di distanza dall’osservatore.

Il caso di Saturno è esemplare per valutare la qualità dei primi telescopi. Il pianeta era percepito in modo molto diverso a seconda del potere di risoluzione dello strumento usato. Il confronto con i disegni storici permette così di stimare che Galileo, Pierre Gassendi (1592-1655), Francesco Fontana (c. 1580-1656), Johann Hoewel (1611-1687) e altri osservatori ebbero a disposizione telescopi con un potere di risoluzione dell’ordine dei 10". Per distinguere dettagli significativi del pianeta occorrono invece telescopi con un potere di risoluzione di almeno 5". Questi strumenti cominciarono ad apparire solo a metà Seicento; uno di essi permise a Christiaan Huygens (1629-1695) di riconoscere l’anello di Saturno.

 ©IMSS 2008 P.zza dei Giudici 1 50122 Firenze P.I. 01346820481