HOME > IL MONDO ROMANO
< INDIETRO | AVANTI >

3 - Il mondo romano: dal centro alla periferia

Col termine hortus s’indicava, in latino, l’appezzamento di terreno immediatamente contiguo alla casa, utilizzato per la coltivazione di frutta e verdura. Scavi condotti nelle colonie romane di Cosa e Fregellae, nell’Italia centrale, hanno dimostrato come, sin dal III secolo a.C., ciascuna abitazione fosse dotata sul retro di un’area non edificata, destinata ad ospitare piccoli campi.

Nelle case romane dei secoli successivi rimane immutata la collocazione dello spazio verde nella parte posteriore della domus, ma cambia il suo utilizzo. Dal I secolo a.C., infatti, l’hortus acquistò i caratteri di luogo di piacere racchiuso all’interno di monumentali cortili cinti da colonne, i peristilii. In questi spazi, consacrati al godimento estetico, elementi decorativi derivati dai giardini sacri e dai ginnasi del mondo greco furono inseriti in una cornice vegetale accuratamente disegnata dai maestri dell’ars topiaria (l’arte del giardinaggio), con lo scopo di creare un artefatto paesaggio idillico, nel quale erano collocate statue di satiri, ninfe e altri mitici abitanti del bosco.


  Pilastrino con lastra a rilievo (dettaglio)
 
  3.A - Gli horti romani   3.B - Gli horti pompeiani
 
 


 
 
  © 2007 IMSS   Piazza dei Giudici 1   50122 Firenze   ITALIA