Questa elegante residenza appartenne, nella sua ultima fase, alla famiglia imperiale. Costruita a Oplontis, l’odierna Torre Annunziata, è stata attribuita a Poppea, moglie dell’imperatore Nerone, sulla base di alcune testimonianze epigrafiche. Le statue esposte costituiscono solo una parte dell’arredo scultoreo della villa, che presentava anche opere in bronzo che al momento dell’eruzione erano in restauro altrove.
Lo studio dei reperti vegetali ha permesso di ricostruire sia l’impianto arboreo della villa, formato da platani, olivi, noccioli, allori, che la composizione dei prati spontanei, costituiti da ben 89 specie erbacee, tra cui convolvoli, viole, malve, veroniche, calendole, con prevalenza di Graminaceae e Leguminosae. Gli alberi più grandi, di cui sono stati rilevati i calchi delle radici, avevano circa 100 anni nel 79 d.C.