Questa casa, messa in luce fra il 1894 e il 1895, si presenta come un blocco architettonico compatto. Due sigilli rinvenuti nell’atrio principale ci restituiscono il nome degli ultimi proprietari dell’edificio, i Vettii. Alla loro committenza si deve il totale rifacimento della decorazione pittorica della residenza. Non è, però, solo ad essa che si deve la notorietà della casa.
Il vasto giardino, infatti, ha restituito l’apparato scultoreo più fastoso e meglio conservato dell’intera Pompei. Fra le 18 colonne del peristilio era collocata una dozzina di statue, dalle quali fuoriuscivano getti d’acqua che ricadevano in 8 bacini marmorei. Delle originarie 12 sculture, ne furono rinvenute 9, di cui 7 in marmo e 2 in bronzo, mentre frammenti di altre 2, raffiguranti un Pan e un Priapo, forse danneggiatesi in occasione del terremoto del 62 d.C., furono trovati sparsi nella cucina e in vani adiacenti..

I bronzi della Casa dei Vettii
Le fontane e gli impluvia delle case pompeiane e delle ville del circondario erano spesso decorate da coppie di putti bronzei, che ben si prestavano ad essere utilizzati come bocche di fontana: la cavità all’interno della scultura, infatti, consentiva il facile alloggiamento di un tubo, in modo tale che l’acqua sgorgasse direttamente dagli oggetti o dagli animali che i fanciulli tenevano nelle mani.
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