Gaio Cilnio Mecenate, celebre protettore di artisti e poeti dell’età di Augusto, promosse a partire dagli anni 40 a.C. una radicale risistemazione del colle Esquilino. In quest’area, un tempo occupata da tombe e piccoli orti, corrispondente alla porzione del colle ad est dell’attuale via Merulana, Mecenate realizzò un parco confluito, alla sua morte, nel patrimonio di Augusto e destinato a divenire luogo di residenza prediletto da molti imperatori, come Tiberio.
Qui sorgeva la torre dalla quale Nerone contemplò l’incendio di Roma, molto probabilmente solo una delle numerosissime strutture che popolavano la vasta tenuta. Gli scavi dell’Ottocento, infatti, hanno riportato in luce un altro dei padiglioni di questo parco, il cosiddetto Auditorium di Mecenate, in realtà una sala per banchetti estivi.