Fu L. Elio Lamia, console nel 3 d.C., a donare alla sua morte gli splendidi giardini sull’Esquilino a Tiberio. Il parco, confinante con quello di Mecenate, si estendeva verso le pendici settentrionali dell’Esquilino sino ad includere la zona dell’attuale piazza Vittorio Emanuele.
Gli scavi ottocenteschi effettuati nell’area degli HortiLamiani riportarono in luce alcuni resti delle strutture architettoniche che ornavano il parco, tra le quali un portico su cui prospettavano ambienti decorati con affreschi di giardino. Numerosissime e di eccezionale importanza sono le sculture trovate nel corso dei secoli in terreni un tempo parte degli HortiLamiani. Da qui, infatti, provengono celebri capolavori, come la migliore delle repliche del Discobolo di Mirone, la Venere Esquilina e il ritratto di Commodo in veste di Ercole.
Statuetta di Eros con hydria sulla spalla
Marmo pentelico, I sec. d.C. Roma, Esquilino, Horti Lamiani, Villa Palombara Roma, Musei Capitolini, Centrale Montemartini, inv. 1105
Questo tipo iconografico, liberamente ispirato a prototipi di età ellenistica, fu impiegato frequentemente come elemento di fontana nell'arredo delle ville e negli impianti termali.