Fu L. Elio Lamia, console nel 3 d.C., a donare alla sua morte gli splendidi giardini sull’Esquilino a Tiberio. Il parco, confinante con quello di Mecenate, si estendeva verso le pendici settentrionali dell’Esquilino sino ad includere la zona dell’attuale piazza Vittorio Emanuele.
Gli scavi ottocenteschi effettuati nell’area degli Horti Lamiani riportarono in luce alcuni resti delle strutture architettoniche che ornavano il parco, tra le quali un portico su cui prospettavano ambienti decorati con affreschi di giardino. Numerosissime e di eccezionale importanza sono le sculture trovate nel corso dei secoli in terreni un tempo parte degli Horti Lamiani. Da qui, infatti, provengono celebri capolavori, come la migliore delle repliche del Discobolo di Mirone, la Venere Esquilina e il ritratto di Commodo in veste di Ercole.