Nei viridari, dei quali č stato possibile ricostruire la vegetazione attraverso lo studio di ritrovamenti vegetali quali pollini, semi e legni, erano coltivate piante utili e ‘ornamentali’: piccoli alberi da frutta, ginepri, viti per ombreggiare i triclini, arbusti di rose, edere, mirti, bossi e viburni, oltre a piante erbacee annuali e perenni, come le licnidi, i cerasti, le artemisie, le malve.
Ciascuna di queste specie aveva molteplici utilizzi nella vita quotidiana: alcune venivano infatti impiegate nelle cerimonie rituali, come rose, cerasti e licnidi, mentre altre, tra cui mirti, malve e ginepri, erano utili alla farmacia di casa.
I prati erano costituiti da un gran numero di specie spontanee, tra le quali prevalevano le Graminaceae e le Leguminosae.