Questo giardino costituisce il primo esempio di spazio verde ricostruito in tutte le sue parti mediante un complesso studio relativo all’antico piano di campagna e ai reperti vegetali in esso rinvenuti.
Le aiuole, ripartite simmetricamente da vialetti in terra battuta, erano delimitate da una recinzione di cannucce intrecciate due a due e sostenute da canne più grandi, a ridosso delle quali erano coltivate Lychnis coronaria e Cerastium, i cui fiori venivano utilizzati nella composizione di corone rituali. Piante di Artemisia, probabilmente abrotano o assenzio, occupavano le aiuole periferiche non recintate.
La simmetria delle aiuole era sottolineata dall’alternanza di cespugli di rose e di ginepro, mentre il muro di fondo era mascherato con festoni di viti e lungo le canalette crescevano cespugli di polipodio. Tutte le piante presenti erano utilizzate anche a fini terapeutici: ciò conferma la consuetudine del tempo di utilizzare piante utili anche per scopi scenografici.