Presentazione
GLI INGEGNERI DEL RINASCIMENTO
da Brunelleschi a Leonardo da Vinci
Nell’immagine convenzionale, il Rinascimento appare soprattutto come un periodo di straordinaria fioritura delle arti e delle lettere. La fortuna di questa immagine ha contribuito a lasciare a lungo in ombra il processo di rinnovamento dei saperi tecnici, che prese avvio, soprattutto in Italia, a partire dalla fine del Trecento, mantenendosi vivacissimo per tutto il corso del Quattrocento.
Quando lo si osservi da vicino, questo processo risulta animato quasi sempre dagli stessi artisti che furono in quei decenni protagonisti del radicale rinnovamento della pittura, della scultura e dell’architettura. Troppo spesso si dimentica infatti che gli artisti del Rinascimento vennero continuamente impegnandosi in imprese che oggi definiremmo di ingegneria. Il luogo dove essi lavoravano – la celebrata bottega artistica del Rinascimento – era, d’altra parte, piuttosto simile a una rumorosa officina che non all’immagine che abbiamo oggi dello studio di un artista.
Anche per questa ragione si è a lungo creduto – e ancora oggi molti credono – che Leonardo, scienziato e ingegnere eccelso, oltre che artista inarrivabile, abbia costituto un caso assolutamente unico nel suo tempo. Le sue invenzioni più straordinarie vengono insomma considerate come il frutto di una genialità senza eguali, capace di precorrere di secoli le conquiste della tecnica del mondo contemporaneo, piuttosto che come le risposte che un uomo di eccezionale caratura tentò di dare ad aspettative e aspirazioni largamente diffuse nel clima culturale nel quale operò.
Da queste premesse trae ispirazione la mostra, che si propone due obiettivi fondamentali. In primo luogo, intende presentare al grande pubblico le realizzazioni tecniche più significative di alcuni artefici delle generazioni precedenti Leonardo, i quali offrirono un contributo fondamentale alla definizione, prima, e all’affermazione, poi, di una nuova figura professionale – quella dell’artista-ingegnere-architetto-autore – destinata ad imporsi rapidamente e stabilmente in tutta l’Europa.
Ma soprattutto mira a far toccare con mano che l’esperienza intellettuale ‘universale’ di Leonardo (arte, tecnica e scienza) rappresentò la conclusione più alta e originale di un processo di rinnovamento della cultura tecnica che attraversa l’intero Rinascimento e dal quale trassero stimolo tutti i settori dell’attività artistica.
L’esposizione restituisce dunque evidenza a un fenomeno culturale di grande rilievo, che può essere definito come il “rinascimento delle macchine”, ancora oggi poco visibile perché soverchiato e oscurato da quello delle arti e delle lettere.
La mostra si articola in tre sezioni, dedicate rispettivamente a Filippo Brunelleschi, agli ingegneri senesi (Taccola e Francesco di Giorgio) e a Leonardo da Vinci.
Grandi riproduzioni serigrafiche di grande suggestione formano un’elegante galleria decorata dai bellissimi ‘ritratti di macchine’ eseguiti dai maggiori artisti-ingegneri del Quattrocento.
Il nucleo della mostra è costituito dai circa 50 spettacolari modelli funzionanti delle macchine più suggestive costruite o ideate dagli artisti-ingegneri del Rinascimento e da Leonardo, realizzati con i materiali e le tecniche di costruzione utilizzati nel Quattrocento. Avanzate applicazioni multimediali conferiscono il movimento alle macchine, consentendo ai visitatori di comprenderne con facilità il funzionamento.
I modelli sono affiancati da decine di taccuini e libri di bottega di Leonardo e dei suoi colleghi, ricchi di disegni magistrali e di geniali note di meccanica applicata, che possono essere sfogliati a piacimento grazie ai programmi multimediali.
I modelli delle macchine rinascimentali, insieme agli altri elementi espositivi, conducono il visitatore, da protagonista attivo, in un viaggio pieno di affascinanti scoperte, dal quale esce una nuova immagine del Rinascimento, più ricca e articolata di quella tradizionale.
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