Carlo Verri
Nato a Milano dal conte Gabriele, giureconsulto, presidente del Senato Milanese, generale del duca di Savoia, era il penultimo di sei fratelli, tra cui i celebri Pietro e Alessandro, personaggi di spicco della cultura settecentesca milanese ed europea.. Dopo gli studi parmensi di teologia, si dedicò con scarso successo alla musica e alla pittura finché, ereditata nel 1787 la tenuta di Biassono, scoprì la passione per l'agricoltura. A partire dal 1801 pubblicò diversi saggi di agricoltura pratica, scritti con rigore scientifico e in forma prevalentemente didattica, che gli valsero la fama di stimato agronomo. Tra le sue opere si ricordano, in particolare, lo scritto Del modo di propagare, allevare e regolare i gelsi (1801), il Saggio di agricoltura pratica sulla coltivazione delle viti (1803) e i Saggi di agricoltura pratica che ottennero un discreto successo arrivando a contare ben sei edizioni, di cui l'ultima postuma (1840). Membro dell'Accademia dei Georgofili, Carlo Verri si distinse in età matura anche in campo politico, coprendo numerose cariche importanti sotto il governo napoleonico fino ai tragici avvenimenti che scossero la Milano del 1814. Ritiratosi nuovamente a Biassono, morì a Verona mentre si recava per cure ai bagni di Recoaro.
Data aggiornamento 16/gen/2008