Eustachio Divini
Rimasto orfano in giovanissima età, fu costretto ad abbandonare gli studi per seguire la carriera militare. Più tardi, con l'aiuto dei fratelli Vincenzo e Cipriano, poté riprendere gli studi a Roma. Qui forse seguì le lezioni di Benedetto Castelli (1577/8-1643), che gli fornirono le basi per lo studio della geometria euclidea e dell'astronomia. Intorno alla metà del Seicento era già noto come artefice di strumenti ottici. In poco tempo divenne uno dei più abili costruttori di telescopi e microscopi. Scrisse anche opere astronomiche, come la Brevis annotatio in Systema Saturnium Christani Eugenii, dedicata a Leopoldo de' Medici (1617-1675), fratello del Granduca di Toscana, e pubblicata a Roma nel 1660. In questa opera rivendicò, contro Christiaan Huygens (1629-1695), la priorità nell'osservazione e nella scoperta dei satelliti di Saturno. In più occasioni sostenne il valore delle scoperte astronomiche effettuate da vari studiosi con i cannocchiali di sua costruzione. Negli ultimi anni ritornò nella cittadina natale, San Severino Marche, dove morì nel 1685.
Data aggiornamento 09/feb/2008