Giorgio Vasari
Mandato giovanissimo a Firenze come apprendista da personalità del calibro di Michelangelo e Andrea del Sarto, vi lavorò come pittore, finché numerosi soggiorni fra Roma, Bologna, Venezia e Napoli non valorizzarono la sua indole eclettica, anche favorendo i contatti con le personalità più in vista dell’epoca. Frutto della frequentazione romana con i letterati che gravitavano intorno al cardinal Farnese fu la pubblicazione delle Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori (Firenze, 1550). Sospinto alla ribalta dalle committenze ricevute da papa Giulio III, fu chiamato, come pittore e architetto, alle dipendenze di Cosimo I de’ Medici a Firenze, dove fece di Palazzo Vecchio una residenza fastosa, progettò e realizzò il corridoio, detto poi vasariano, che la univa a Palazzo Pitti, edificò gli Uffizi, ristrutturò le chiese di Santa Maria Novella e Santa Croce. Dividendosi fra Firenze e Arezzo, dove si realizzava il suo progetto delle logge, seguì i lavori di decorazione dello Studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio e della cupola del Duomo di Firenze, che la morte gli impedirà di veder compiuta. Uomo di cultura oltre che artista, fondò, auspice sempre il granduca Cosimo I, la nuova Accademia del Disegno e continuò sempre a viaggiare per l’Italia lavorando alla seconda edizione riveduta e ampliata delle Vite (Firenze, 1568), e ad una serie di scritti teorici e memorialistici, tutti pubblicati postumi. Organizzatore delle solenni onoranze funebri che Firenze tributò a Michelangelo, ne progettò fra l’altro la tomba in Santa Croce, che diverrà quasi due secoli dopo il modello per il sepolcro dedicato a Galileo.
Data aggiornamento 18/gen/2008