Johannes Kepler
Johann Kepler nacque nel 1571 a Weil der Stadt, nel Wurttemberg. Inizialmente fu avviato alla carriera ecclesiastica all'Università di Tubinga, dove conobbe Michael Maestlin (1550-1631), che lo iniziò alla teoria copernicana e divenne suo maestro. Kepler decise allora di lasciare gli studi teologici per dedicarsi a quelli matematici. Nel 1594 si trasferì a Graz, dove era stato chiamato come professore, e nel 1596 pubblicò il Mysterium cosmographicum (Tubinga, 1596), nel quale tentò di mettere in relazione le sfere planetarie con i cinque solidi regolari. Nel 1600, in piena controriforma, cacciato da Graz per via della sua fede luterana, raggiunse Tycho Brahe (1546-1601) nel Castello di Benatky, vicino a Praga, divenendone assistente. Quando l'anno seguente Tycho morì, Kepler gli successe nella carica di Matematico imperiale. Nel 1611 dovette lasciare anche Praga, poiché protestante. L'anno seguente fu nominato Matematico a Linz, dove rimase fino al 1626, per trasferirsi poi a Ulm. Qui poté portare a compimento e concludere le Tabulae Rudolphinae (Ulm, 1627), così chiamate in omaggio all'imperatore Rodolfo II (1552-1612).
Fin dal 1597 Kepler fu in contatto epistolare con Galileo, al quale fu legato dalle comuni basi copernicane. Nel 1610 diede alle stampe la Dissertatio cum Nuncio sidereo (Praga, 1610), con la quale confermava la validità delle scoperte galileiane, precisando al tempo stesso che non si poteva riconoscere loro una totale originalità, in quanto molti predecessori, fin dall'antichità, erano giunti alle stesse conclusioni di Galileo.
Kepler formulò le tre leggi sul moto planetario che stanno alla base dell'astronomia moderna, pubblicando rispettivamente le prime due nell'Astronomia nova (Heidelberg, 1609) e la terza nell'Harmonices mundi (Linz, 1619).
Data aggiornamento 25/set/2008