Michele Bertini
Sin da giovane il lucchese Michele Bertini si distinse per una spiccata predisposizione allo studio delle scienze fisico-matematiche che gli valse una borsa di studio a Parigi. In seguito ai tumultuosi eventi politici dell’ultimo periodo napoleonico, Bertini passò all’Università di Bologna dove, nel 1817, si laureò in ingegneria e architettura. Vestiti gli abiti talari e tornato nella sua città natale, ricoprì l’incarico di astronomo calcolatore dell’osservatorio ducale di Marlia a fianco di F. X. Zach (1754-1832) e di Jean-Louis Pons (1761-1831). Sempre per incarico del duca Carlo Ludovico di Borbone (1799-1883) dette inizio, nel 1834, alla triangolazione dello Stato lucchese che, in seguito, servì di base per tutti i rilevamenti topografici e catastali della regione. Dopo un lungo periodo trascorso a Roma in qualità di rettore generale della Congregazione della Madre di Dio, tornò a Lucca nel 1856 dove fu investito dell’insigne carica di vicepresidente dell’Accademia Lucchese. Oltre a numerose opere teoriche di carattere geografico e matematico, come il Trattato pratico-teorico de’ fiumi del 1823, al Bertini si deve anche l’invenzione di un tachimetro di precisione per la misurazione delle superfici terrestri.
Data aggiornamento 14/feb/2008