Niccolò Aggiunti
Nacque di nobile famiglia il 6 dicembre 1600 in Borgo S. Sepolcro, da Giovanni Battista. Studiò dapprima le buone lettere nel collegio dei Nobili di Perugia sotto la disciplina del Bonciario; poscia ottenne un posto nel collegio della Sapienza in Pisa, dove, oltre all’impossessarsi profondamente del latino e allo studio del greco, attese alla filosofia aristotelica e platonica, alla giurisprudenza nella scuola di Francesco Accarisi, alla geometria e all’astronomia sotto la disciplina di Benedetto Castelli. Dopo sei anni di studio, si dottorò nel 1621 tanto in filosofia quanto in legge; e subito dopo egli fu dato dalle granduchesse di Toscana reggenti come compagno negli studî letterari al giovane granduca Ferdinando II, con grado e stipendio di letterato al servizio di lui. In questo tempo, probabilmente, egli si fece particolare discepolo di Galileo. Così accadde che, divenuto familiare al granduca, quando nel 1626 vacò la cattedra di matematiche nello Studio di Pisa, egli chiamato ad occuparla, fu raccomandato caldamente da Galileo. La sua scuola era frequentatissima; tra’ suoi uditori sedettero i duchi di Lorena e di Guisa, e ripetutamente l’uno o l’altro dei principi di Toscana. Fu altresì maestro di matematiche del principe Gio. Carlo, e nel 1634 ebbe in- trinseca relazione col principe Mattias. Desiderò anche dalla cattedra di Pisa passare aiutato da Galileo a quella di Padova, e forse a quella anche di Bologna, più che altro per favorire l’amicissimo Dino Peri, lasciando a lui il posto di Pisa; ma la cosa non sortì effetto. Venne a morte nel fior degli anni, nel suo stesso giorno natalizio, 6 dicembre 1635, in Pisa.
Le opere di Galileo Galilei, edizione nazionale a cura di Antonio Favaro, Firenze, Barbèra, 1899-1909, vol. XX, Indice biografico, ad v.
Data aggiornamento 13/feb/2008