Paolo V (Camillo Borghese)
Camillo Borghese salì al soglio pontificio nel 1605 con il nome di Paolo V. Giurista e canonista, era stato prima legato a Bologna nel 1588 e poi inviato presso Filippo II nel 1596. Protagonista di un conflitto su questioni di giurisdizione che oppose la Chiesa alla Repubblica di Venezia, Paolo V colpì la Serenissima con l’interdetto nel 1606. Papa Borghese abbellì Roma con grandiosi palazzi, portò a termine la Basilica di San Pietro, ampliò la rete stradale e fu protettore delle arti.
Galileo ebbe modo di incontrarlo personalmente durante la missione del 1611 e il papa lo onorò concedendogli di non restare in ginocchio alla sua presenza. Pochi anni dopo, però, nel 1616 Paolo V avallò l’operato del Sant’Uffizio che portò alla proibizione del De revolutionibus (Norimberga, 1543) di Copernico (1473-1543) e all’ammonizione di Galileo, anche se alla pena “morbida” inflitta a quest’ultimo non furono estranei gli stretti rapporti fra il papa e Cosimo II de’ Medici granduca di Toscana.
Data aggiornamento 03/gen/2008