Acquedotti di Arezzo
Avvertito sin dagli albori dei tempi in tutti i nuclei urbanizzati, il problema del rifornimento dell'acqua fu affrontato sin dalle origini anche ad Arezzo. In epoca romana esistevano le Terme, ma dell'acquedotto, che si presume dovesse alimentarle, oggi sono visibili pochi resti. Tra 1593 e 1603 fu costruito l'acquedotto detto vasariano, che ben si adattava alla struttura del territorio aretino. Nella parte inferiore della valle l'acquedotto, fu tracciato lungo una serie di archi, mentre un canale sotterraneo trasportava l'acqua, attraversando l'interno della collina, sotto la rocca di Arezzo. Nel canale sotterraneo, in luogo di sfiatatoi, fu aumentata vistosamente l'altezza del condotto delle acque, che scaturendo dalle bocche della Fontana Pubblica, alimentavano le fonti di piazza di San Agostino, un vasto lavatoio e i mulini delle gualchiere presenti nella zona.
Oggi, alla periferia nord-est di Arezzo, in localitą "Gli Archi", si possono ammirare, appunto, gli archi dell'acquedotto vasariano, in buono stato di conservazione. Il Comune di Arezzo, poi, tra 1925 e 1929, provvide alla costruzione del nuovo Acquedotto del Buon Riposo, che doveva integrare il precedente condotto in caso di necessitą. La Fraternita dei Laici, proprietaria dell'acquedotto vasariano, nel 1930 lo cedette al Comune in modo da unificare il sistema di gestione delle acque.
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Scheda a cura di Mara Miniati
Data aggiornamento 27/feb/2008