Camposanto Monumentale di Pisa
Costruito sul finire del secolo XIII, il Camposanto di Pisa conserva uno straordinario patrimonio di opere d'arte comprendente famose testimonianze pittoriche e una prestigiosa collezione di sculture antiche. Fino al secolo XIX conservava anche una serie di monumenti sepolcrali e busti di illustri scienziati e docenti dello Studio pisano.
Tra i monumenti sepolcrali, sono da ricordare quelli del medico e letterato Matteo Corte, dello scrittore Francesco Algarotti, distintosi nella divulgazione della fisica newtoniana, dei medici Andrea Vaccà Berlinghieri e Giacomo Barzellotti, dell'ingegnere Giuseppe Morosi di Ripafratta, del fisico Lorenzo Pignotti, dell'astronomo Ottaviano Fabrizio Mossotti, del fisico Carlo Matteucci, del chimico Giuseppe Orosi, del matematico Leonardo Fibonacci (trasferito poi nel Giardino Scotto e oggi nuovamente ricollocato in Camposanto), del naturalista Paolo Savi (trasferito all'Orto Botanico di Pisa).
Tra i busti, si segnalano quelli del botanico Gaetano Savi, del matematico e idraulico F.A. Puccinelli di Pescia, dell'agronomo Pietro Cuppari, del geologo Giuseppe Meneghini (trasferito nei locali del Museo di Storia naturale di Calci).
Il Camposanto è legato anche al nome di Galileo Galilei. Nella Cappella Aulla si trova la lampada votiva che era sospesa nella Cattedrale di Pisa al tempo di Galileo, quando egli compì forse quelle osservazioni sull'isocronismo del pendolo, riferite dal discepolo Vincenzo Viviani nel Racconto Istorico della vita di Galileo (1654). La lampada votiva oggi conservata nel Camposanto di Pisa è simile, per foggia, a quella raffigurata da Luigi Sabatelli nell'affresco della Tribuna di Galileo, che rappresenta lo scienziato pisano intento ad osservare le oscillazioni di una lampada nel Duomo di Pisa.
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Scheda a cura di Alessandro Tosi
Data aggiornamento 09/ott/2008