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  • Ex Cartiera "Le carte", Centro di Documentazione sulla Lavorazione della Carta - Museo della Carta, Pietrabuona, Pescia.zoom in altra finestra
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Centro di Documentazione sulla Lavorazione della Carta - Museo della Carta

Forse già nel Medioevo esistevano a monte della città di Pescia alcune cartiere. Tuttavia notizie certe della loro presenza si registrano solo nei secoli successivi ed è soprattutto nella seconda metà del Settecento che gli opifici di Pescia, grazie all'abolizione della privativa della carta ad opera del Granduca Francesco Stefano di Lorena, superarono per numero e per importanza quelli di Colle di Val d'Elsa, che a lungo era stata la capitale della produzione cartaria. Fu così che, nell'Ottocento, Pescia divenne il più importante centro di produzione cartaria del Granducato.

Le cartiere utilizzavano come forza motrice le acque del torrente Pescia attraverso una fitta rete di canali e gore. Le materie prime erano gli stracci, soprattutto di canapa e di lino, e i carnicci, cioè i frammenti di carne che rimangono attaccati alle pelli degli animali. Nel "Regolamento dell'arte della carta all'uso di Toscana con i suoi rispettivi scandagli tratti dagli usi antichi e moderni soliti praticarsi negli edifizi di Pescia in Toscana e nello Stato di Genova", redatto attorno al 1820, sono indicati i macchinari, i metodi di lavorazione e la ripartizione della mano d'opera all'interno di una cartiera. In un opificio ad un solo tino, per esempio, il piano terreno era utilizzato per le pile, per il tino e per la caldaia. Al secondo piano erano collocati lo "stracciatoro" per stracciare i cenci, le botteghe e l'abitazione per "il reggente di pile"; al terzo piano l'abitazione per i lavoranti e per il direttore; al quarto lo spanditoio, un'unica grande stanza con ampi finestroni, per l'essiccazione dei fogli di carta.

Per documentare questa storica attività manifatturiera, nel 1992 è stato fondato il Centro di Documentazione sulla Lavorazione della Carta che, successivamente, ha allestito un suggestivo apparato museale, articolato in due poli: il Centro di Documentazione sulla Lavorazione della Carta, che espone modelli didattici dei macchinari, e l'ex cartiera "Le Carte", che conserva antichi apparati (alcuni risalenti al Settecento) per la produzione artigianale di carte speciali.

La collezione è costituita dagli attrezzi e macchinari (tini, pile sfilacciatrici, macchinari per la preparazione degli impasti, torchi manuali, una pressa e una turbina idraulica) utilizzati nella cartiera "Le Carte". Al piano terra si trovano gli impianti nella loro collocazione originale. La collezione comprende anche macchine manuali per la lavorazione della carta, come rigatrici e cesoie, oltre a filigrane e modelli di carte pregiate, fra cui quella scelta da Napoleone Bonaparte per le sue partecipazioni di nozze.

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Scheda a cura di Graziano Magrini

Data aggiornamento 16/feb/2008