Ex Colonia Marina Rosa Maltoni Mussolini
Voluta dal ministro Roberto De Vito per ospitare i figli dei postelegrafonici e dei ferrovieri, la colonia – la più grande tra i numerosi complessi del Calambrone – fu progettata tra il 1925 e il 1926 dall’architetto Angiolo Mazzoni. Fu inaugurata il 14 luglio 1933, sebbene i lavori si siano protratti sino al 1935 quando fu realizzata l’esedra a meridione destinata al dormitorio estivo. Il complesso prevedeva due settori identici: quello a sud era destinato ai postelegrafonici, mentre quello a nord ai ferrovieri. Dopo il 1946, la proprietà fu divisa in due parti tra il Ministero delle Poste e Telegrafi e il Ministero dei Trasporti. La porzione meridionale fu venduta nel 1964 alla Charitas Tridentina che ne conservò l’uso di colonia marina.
L’uso dei colori vivaci e delle forme geometriche richiamava i temi dell’architettura del Futurismo, mentre il rapporto col paesaggio marino e alcuni elementi architettonici, come le torri-serbatoio, alludevano alla poetica metafisica. L’impianto planimetrico presenta uno sviluppo longitudinale con i vari edifici distribuiti tra la spiaggia e la pineta. Le torri-serbatoio gemelle, di forma cilindrica e colorate di un rosso acceso su cui spicca la scala elicoidale in cemento, costituiscono l’elemento che caratterizza l’intera colonia. All’interno delle torri sono ancora presenti i meccanismi di pompaggio dell’acqua. I vari corpi, collegati tra loro con passaggi interni e percorsi esterni, sono disposti in maniera speculare nei due settori del complesso. Tutti gli edifici riproponevano in origine lo stesso rosso acceso delle torri su cui risaltava il bianco degli inserti in travertino.
Oggi, la parte settentrionale del complesso è in attesa di ristrutturazione, mentre la parte meridionale è in fase di restauro per essere trasformata in una struttura con destinazione turistico-ricettiva rientrando nell’ambito del programma di riqualificazione dell’area del Calambrone.
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Scheda a cura di Graziano Magrini
Data aggiornamento 02/feb/2008