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  • Stemma lorenese sulla facciata settecentesca dell'Ospedale dei Santi Cosma e Damiano, Pescia.zoom in altra finestra
  • Facciata settecentesca dell'Ospedale dei Santi Cosma e Damiano, Pescia.zoom in altra finestra

Ospedale dei Santi Cosma e Damiano

Per volere del vescovo Donato Maria Arcangeli, nel 1762 fu avviata la costruzione di un edificio destinato a seminario. I lavori, interrotti dieci anni dopo a causa della morte del prelato, furono riavviati dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena che decise di adibirvi un ospedale in sostituzione del cosiddetto "Ospedale Vecchio", voluto nel 1703 da Cosimo III nell'area del lazzaretto, ormai insufficiente e situato proprio di fronte alla nuova costruzione. In realtą, anche il nuovo ospedale, inaugurato nel 1781, non rispose alle aspettative, dal momento che, con una disponibilitą di circa 50 posti letto, riusciva a soddisfare malamente le esigenze della Valdinievole. Osservava inoltre Baldasseroni, un erudito del tempo, che «il pubblico antico Spedale trovavasi angusto, per lo che non si potevano ricevere tutti gl'infermi che con loro grave incomodo; un'aria sempre nuova, e tanto necessaria ai polmoni dei malati, non veniva che parcamente [...] La riduzione di una Fabbrica per un oggetto totalmente diverso, non riuscģ tanto felice, come se lo era ideato l'architetto, avendo a tutto pensato eccetto, che al comodo dei malati, per esser le corsie rimaste molto strette, e poco atte ad uso di Spedale».

Una iscrizione latina sopra il portale d'ingresso della sobria ed elegante facciata settecentesca ricorda il Granduca Pietro Leopoldo, promotore dell'istituzione. Oggi l'ospedale lorenese č affiancato da strutture moderne e funzionali.

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Scheda a cura di Graziano Magrini

Data aggiornamento 06/feb/2008