Terranuova Bracciolini, città fondata dalla Repubblica Fiorentina nel 1337, è nota per la struttura urbana estremamente regolare. Tra le "terre nuove fiorentine", questa, insieme a San Giovanni e Castelfranco, conserva la pianta originaria.

Le "terre nuove fiorentine" furono fondate o progettate tra il 1299 e il 1350, ad opera della Repubblica di Firenze, per accogliere la popolazione delle campagne circostanti desiderose di affrancarsi dai feudatari. Le città originariamente pianificate dovevano essere sei: San Giovanni, Castelfranco e Terranuova nel Valdarno superiore, Scarperia e Firenzuola nella zona appenninica fra Firenze e Bologna, e Giglio Fiorentino che doveva essere edificata in una vallata dell'Aretino, ma non fu mai costruita.

Terranuova Bracciolini fu nota anche come Castel Santa Maria, toponimo che presto si affiancò a quello di Terra Nuova, che già dal XV secolo era divenuto il nome ufficiale. La progettazione della città fu affidata agli "ufficiali di castello" che definirono le dimensioni e la forma delle fortificazioni, la dimensione delle strade, la localizzazione delle chiese e la suddivisione in quartieri. Le popolazioni dei borghi, che si erano ribellate ai conti, dovevano abitare in settori specifici del nuovo centro e avevano il dovere di costruire una nuova chiesa con la stessa dedicazione di quella abbandonata.

Con una eccezione alla regola, che vede l'impiego della terra cruda in Toscana limitato all'edilizia rurale, sono state segnalate numerose costruzioni in adobe anche nel centro storico di Terranuova. Si è pensato che l'uso della terra cruda in un episodio architettonico così importante fosse legato alla necessità di completare la costruzione delle case in un tempo stabilito, oppure che l'impegno assunto dalla popolazione di distruggere le vecchie case di provenienza avesse indotto molti a riutilizzare lo stesso materiale per le nuove case urbane, fosse anche mattone crudo.