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Torre del Mangia

Sul lato sinistro del Palazzo Pubblico s'innalza la Torre del Mangia che, con i suoi 88 metri di altezza, simboleggiava le libertà comunali e l'affrancamento dal potere feudale. La prima campana, opera dei fiorentini Riccardo di Tingo e di suo figlio Agostino, fu sistemata sulla torre nel 1347. Le cronache riportano l'esistenza di un orologio fabbricato nel 1360 da Bartolomeo Guidi e restaurato prima del 1379 da Bernardino di Pietro da Rouen e, successivamente, da Don Gaspare degli Ubaldini. Nel 1425, il gesuita Giovanni da Milano lo ricostruì quasi completamente, modificandone l'intero meccanismo. Le ore erano battute da un automa inizialmente in legno (sappiamo che esisteva già nel 1396) e poi in ottone (1425).

Nel 1632, a causa del suono difettoso della campana, furono eseguiti alcuni sfortunati tentativi di riparazione dal novarese Antonio Ceranini. Nel 1665 fu decisa la fusione di una nuova campana (il "Campanone"), affidandone la realizzazione a Girolamo Santoni da Fano e al senese Giovanni Battista Salvini. La procedura di fusione, avvenuta nel convento di San Francesco e durata quasi dieci mesi, è documentata da Giovanni Maria Vieri. La campana fu collocata (23 settembre 1666) con grande difficoltà, dovuta sia al trasporto, sia all'altezza della torre. Furono necessari dieci giorni e furono impiegati due grandi argani azionati da 53 uomini. Basti pensare che la campana pesava 6.674 chilogrammi; era alta 1,98 metri con un diametro di 2,34 metri.

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Scheda a cura di Antonella Gozzoli

Data aggiornamento 22/feb/2008