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Torre Nuova

Costruita nella prima metà del secolo XVI, la Torre Nuova è situata a cavallo del fosso Acquacalda, antico emissario del lago di Rimigliano (bonificato nel secolo XIX). Si tratta di una costruzione a pianta rettangolare che scavalca il fosso con tre arcate a tutto sesto. Una parte è più alta e costituisce la vera e propria torre di avvistamento e difesa costiera, armata con quattro cannoni, otto moschetti, due spingarde e otto fucili.

Oltre alla funzione di difesa, fungeva da mulino per la macina del frumento destinato a Portoferraio. Gli ingranaggi, le macine in pietra (due sono ancora visibili nel giardino) e i macchinari erano posti nel piano interrato aperto su una delle arcate sopra il torrente, dove erano collocate le ruote con pale del mulino. L'impianto, per volere dei Medici, fu smontato poco dopo la sua costruzione a causa della modesta portata del torrente. L'edificio svolgeva anche la funzione di scalo per il minerale ferroso dell'Elba destinato al complesso siderurgico di Caldana nei pressi di Campiglia e per imbarcare la ghisa e il ferro lavorato. Il complesso era dotato di un magazzino e due cisterne costruite in epoca diversa, ma di uguale dimensione e di forma circolare con finestrelle e cupola.

Una lapide, posta nel 1835 nella sala del primo piano, ricorda che il Granduca Leopoldo II, durante i suoi viaggi in Maremma, soggiornava spesso nei locali della Torre Nuova. Abbandonata alla metà del secolo XIX, nel 1871 fu venduta dal governo italiano alla famiglia Michahelles che l'ha restaurata e trasformata in propria residenza.

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Scheda a cura di Graziano Magrini

Data aggiornamento 24/gen/2008