Situata in passato nella Repubblica di Lucca, proprio sul confine con il Granducato di Toscana, la villa Garzoni si trova ai piedi del Paese di Collodi, quasi a sorreggerne il peso. Le prime notizie certe della villa, costruita dal marchese Romano Garzoni, risalgono alla prima metà del secolo XVII. Nel Settecento l'architetto lucchese Ottaviano Diodati costruì l'elegante palazzina d'Estate e sistemò il giardino.

Lo schema planimetrico del giardino, influenzato dalla forte pendenza del terreno, è caratterizzato da una sistemazione a ripiani terrazzati disposti lungo un asse di simmetria. Sintesi tra la geometricità del Rinascimento e la spettacolarità del Barocco, il giardino presenta un teatro di verzura, un labirinto di siepi, un edificio dei bagni, ed è arricchito da numerose statue, alcune delle quali creano, attraverso un complesso sistema idraulico, giochi d'acqua che il marchese Antonio Mazzarosa riteneva unici, almeno in Italia: «Il giardino sembra una scena di teatro. Più mirabile comparisce quando l'acqua, di cui abbonda, fa i diversi suoi effetti. Un vero torrente ne scaturisce dalla tromba di una statua eminentemente colossale rappresentante la Fama, che sta in cima al colletto. Raccolta in ampia vasca si sparge in varie guise sopra un largo e lungo piano fortemente inclinato, cadendo a fiocchi tra gli scoglietti: e finisce in due ricchissime fontane al piano [...]. Boschi superbi di lecci attorniano l'ampio giardino da ogni lato, dando con la tinta oscura un gran risalto alle statue e agli ornamenti architettonici, ma soprattutto all'acqua della Fama e della cascata». Osservata dall'alto, la disposizione delle aiuole si rivela come un curioso gioco ottico che sfrutta le leggi della prospettiva.

Il paese, la villa e il giardino costituiscono tre elementi che, sebbene siano chiaramente distinti, si integrano armonicamente tra loro. Nei pressi della villa, il Parco Monumentale di Pinocchio rappresenta un motivo di forte richiamo turistico e, insieme, un esempio di pregevole rilievo architettonico.