Dall'alchimia alla chimica
L'alchimia è una forma di sapere che ha caratterizzato civiltà occidentali e orientali, come l'India e la Cina. L'alchimia occidentale nacque ad Alessandria d'Egitto in età ellenistica come tecnica di lavorazione e affinamento dei metalli e per imitare le pietre preziose. Divenne poi un insieme articolato di tecniche operative e concezioni mistiche e filosofiche.
L'alchimia come scienza si affermò e sviluppò in ambito bizantino, islamico e nella civiltà romana, giungendo al suo massimo sviluppo nei secoli XIII e XIV con Ruggero Bacone, Arnaldo de Villanova, Giovanni di Rupescissa e lo pseudo Raimondo Lullo.
Nel Rinascimento l'alchimia acquisì un carattere fortemente simbolico. Essa venne progressivamente assumendo le forme di un sapere cristallizzato e rituale, mantenendo larga influenza sino agli inizi del secolo XVIII. Grazie a Paracelso l'alchimia prese a considerare la preparazione dei medicamenti come oggetto principale, dando in tal modo sviluppo a una nuova forma di chimica medica o iatrochimica. L'alchimia continuò il proprio cammino per tutta l'età moderna, mentre la chimica venne progressivamente distinguendosene, affermandosi come scienza autonoma.
Data aggiornamento 18/feb/2008