Discepoli di Galileo
Il più antico allievo diretto di Galileo fu il benedettino Benedetto Castelli, autore di ricerche innovative di idraulica e fine studioso di problemi astronomici e fisici. Castelli sostenne con vigore la battaglia di Galileo per l'affermazione del copernicanesimo. Notevole fu l'assistenza prestata alle ricerche galileiane dall'olivetano Vincenzo Renieri, che compilò tavole dei moti medi dei satelliti di Giove. Un altro allievo di Galileo, il gesuato Bonaventura Cavalieri, si distinse per le ricerche sulla geometria degli indivisibili. Niccolò Aggiunti e Mario Guiducci assisterono Galileo negli studi sul movimento. Guiducci sostenne inoltre il Maestro nelle polemiche col gesuita Orazio Grassi sulla natura delle comete. Gli allievi dell'ultima generazione furono vicini a Galileo dopo la condanna del 1633. Tra questi vanno ricordati lo scolopio Clemente Settimi e il giovanissimo Vincenzo Viviani, che dal 1639 fu al servizio del Maestro, ormai cieco. Dopo la morte di Galileo, Viviani si adoperò per ristamparne le opere, perché ne venisse revocata la condanna e si consentisse l'erezione di una sepoltura onorevole per le sue spoglie. Evangelista Torricelli, che subentrerà a Galileo nella carica di Matematico del Granduca di Toscana, sviluppandone le ricerche geometriche e fisiche, si trasferì a Firenze per assistere il Maestro pochi mesi prima della sua scomparsa.
Data aggiornamento 24/gen/2008