Gli studi sul volo
Macchine volanti ad ali battenti
In una prima fase della sua ricerca Leonardo progetta complesse macchine volanti ad ali battenti. Motore della macchina è la forza muscolare dell'uomo, che, in posizione prona, aziona le ali col movimento di gambe e braccia. Progetta anche una macchina volante azionata mediante braccia, gambe e testa da un pilota in posizione verticale. Pensa inoltre di utilizzare un motore a molle ricaricabile in volo. Progetta voli sperimentali e disegna sistemi di sicurezza, in caso di caduta, costituiti da otri gonfi d'aria o da ammortizzatori.
Il volo a vela
Il Codice sul volo degli uccelli, composto intorno al 1506, segna l'inizio di una seconda fase di ricerca. L'insufficienza della forza umana spinge Leonardo a concentrare l'attenzione sul volo dei volatili. Osserva cosi che più che dipendere dal battito delle ali gli uccelli sfruttano le correnti aeree e il vento. Studia allora le tecniche con le quali l'uccello, utilizzando le correnti di aria, mantiene l'equilibrio grazie al movimento di ali e coda. Contemporaneamente anatomizza l'ala dei volatili, evidenziando la funzione di freno svolta dall'alula. Come conseguenza di questi studi, le macchine ad ali battenti sono sostituite da progetti di volo a vela. Leonardo studia ali meccaniche capaci di emulare i moti complessi dell'ala dell'uccello.
L'aria e il vento
Gli studi di aerologia e meteorologia sono parte integrante della ricerca leonardiana sul volo. Leonardo progetta anemometri e igroscopi, per misurare la resistenza dell'aria al volo. L'aria è assimilata all'acqua, il volo al nuoto. Come nel nuoto, nel volo ad ali battenti il corpo avanza esercitando una spinta in senso contrario. In una delle macchine volanti lo scafo ospitante il pilota ha la forma di una barca. Infine il pesce rondine, capace sia di nuoto che di volo, appare a Leonardo come la prova vivente dell'analogia che lega tutti gli esseri della natura.
Data aggiornamento 06/feb/2008