Dal termoscopio al termometro
L'invenzione del termoscopio è stata attribuita a Galileo, a Santorio Santorio, a Robert Fludd e a Cornelius Drebbel. Lo strumento evidenziava le variazioni della densità dell'aria prodotte dai cambiamenti di temperatura. In conseguenza della sempre più larga adozione di scale graduate, il termoscopio venne trasformandosi nel moderno termometro, capace di misurare con precisione la temperatura. A metà Seicento fu messo a punto dall'Accademia del Cimento il termometro fiorentino ad alcool. Concepiti in diverse fogge, gli strumenti dell'Accademia utilizzavano scale graduate diverse. Gli strumenti tuttavia non erano tarati con criteri omogenei; di conseguenza, le misure non potevano essere confrontate. Nel corso del Settecento il mercurio si impose come sostanza termometrica per eccellenza. Furono proposte numerose scale termometriche, tra le quali si imposero la ottantigrada di Réaumur, la centigrada di Celsius e quella di Fahrenheit. Come punti fissi delle scale furono scelti le temperature del ghiaccio fondente e dell'ebollizione dell'acqua.
Data aggiornamento 08/feb/2008